Autore Topic: PRIMO SOCCORSO (manovre d'emergenza)  (Letto 3997 volte)

Offline Tiburon

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PRIMO SOCCORSO (manovre d'emergenza)
« il: 16 Dicembre 2007, 17:46 »
 
 
Introduzione e finalità

 
  • Nella vita di tutti i giorni può capitare a chiunque di trovarsi di fronte a situazioni a rapida evoluzione, che mettono a repentaglio la sopravvivenza di un individuo:
  • [/FONT]
    • eventi traumatici (incidenti stradali,  incidenti domestici, infortuni sui luoghi di lavoro, incidenti  sportivi, ecc.)
    • fenomeni legati alla presenza, anche misconosciuta, di patologie a carico dei principali organi ed apparati (cuore e circolazione, vie aeree e polmoni, cervello, apparato digerente, ecc.)[/FONT]
Queste situazioni possono dare luogo a quello  che viene comunemente indicato come  MORTE  IMPROVVISA.    
 
La morte improvvisa puo' essere attribuita a:

  CAUSE  TRAUMATICHE
 
 
  • Traumatismi vari (capo, torace, addome,  colonna vertebrale, arti)
  • Emorragia massiva
  • Ostruzione delle vie aeree (da corpo  estraneo, da bolo alimentare)
  • Annegamento
  • Avvelenamento
  • Folgorazione
  • Ustioni[/FONT]
CAUSE  NON  TRAUMATICHE
 
 
  • Insufficienza respiratoria
  • Infarto miocardico
  • Aritmie e fibrillazione ventricolare
  • Arresto cardiaco
  • Emorragie digestive
  • Perdita di coscienza (ictus, convulsioni,  ecc.)[/FONT]

 
 
  E' dimostrato che a fronte di tali situazioni le probabilità di sopravvivenza dell'individuo  aumentano notevolmente se:  
  • viene dato rapidamente l'allarme per  attivare l'organizzazione dell' Emergenza Sanitaria (numero  telefonico 118 )
  • vengonoinstaurate, da parte  di chi assiste all'evento o si trova ad intervenire dopo pochi  minuti, le corrette manovre di RIANIMAZIONE CARDIO-RESPIRATORIA.[/FONT][/FONT]

 
 
 Ha così inizio la catena della  sopravvivenza, che prosegue con l'arrivo sul posto di un'equipe di rianimazione, il trattamento farmacologico e strumentale e il trasporto del paziente in ospedale per il proseguimento delle cure, quando possibile.  
  In Italia, dove non esiste una elevata cultura sanitaria, l'anello debole della catena è rappresentato dalla scarsa conoscenza delle manovre di rianimazione di base da parte di ampi strati della popolazione, a differenza di molti altri paesi, in cui queste tecniche vengono fatte apprendere ai giovani fin dai primi anni della scuola e periodicamente riprese, al punto da diventare patrimonio quasi automatico di ciascuno.
 
 

  La finalità fondamentale di questo corso è insegnare a:
 
  • riconoscere precocemente i segni della perdita  di coscienza e prestare il primo soccorso (allertamento del sistema di emergenza sanitaria ed attuazione delle manovre di rianimazione di base;
  • riconoscere precocemente i segni dell'arresto respiratorio e prestare il primo soccorso;
  • riconoscere precocemente i segni dell'arresto cardiaco e prestare il primo soccorso.[/FONT][/FONT]


   
Schema delle Manovre di Rianimazione

 
     
   
 
                                   
   SOSTEGNO  DELLE  FUNZIONI  VITALI
 
 [SIZE=+1]A[/SIZE][/B][/B][/FONT]pertura delle vie aeree  
  [SIZE=+1]B[/SIZE][/B][/B]occa-bocca (respirazione)  
  [SIZE=+1]C[/SIZE]ircolazione  [/FONT][/B](massaggio cardiaco)
 

 Questo e' il I° stadio del trattamento rianimatorio noto come ABC della Rianimazione.
E' il SOLO stadio del trattamento che compete al CITTADINO.    
 RIPRISTINO  DELLE  FUNZIONI  VITALI     Dare farmaci  
  ECG  (monitoraggio)  
   
  Fibrillazione  (trattamento)
 

 Questo e' il II° stadio del trattamento rianimatorio.
 Compete all'equipe di Rianimazione.    
 MANTENIMENTO  DELLE  FUNZIONI  VITALI     Giudizio  prognostico
  Homo  sapiens (rian. cerebr.)
  Intensità delle cure (T.I.)  
 Questo e' il III° stadio del trattamento rianimatorio.
Compete al Reparto di Rianimazione e Terapia Intensiva.    
   

 [/FONT]
A = Apertura  delle vie aeree
 


 In un soggetto in coma e con la muscolatura rilasciata, la lingua cade all'indietro e ostruisce la faringe, impedendo il passaggio dell'aria.  
   L'ostruzione delle vie aeree può essere parziale o completa   e può essere dovuta a molteplici cause.
    La CADUTA DELLA LINGUA è la causa  più comune di ostruzione delle vie aeree in un soggetto  incosciente.
 
 

 
 
 

 
           
     La posizione del collo in flessione facilita l'ostruzione da parte della lingua, non più sostenuta dalla contrazione muscolare.  
 

 In questa situazione occorre subito praticare la manovra  di iperestensione del capo e sollevamento della mandibola,  che consente di spostare la lingua verso l'alto, rendendo possibile  il passaggio dell'aria, mediante:  
   
 
 
           
     UNA MANO POSTA SULLA FRONTE  che preme  all'indietro per estendere il capo.  LA TRAZIONE DEL MENTO
 metodo preferenziale per i soccorritori inesperti.

 Metodo indicato SOLO nei casi in cui NON si sospetti un trauma.;  
 
   
           
     IL SOLLEVAMENTO DEL COLLO,  metodo per soccorritori esperti, in quanto si  rischia di estendere  troppo il collo.
Metodo indicato SOLO nei casi in cui NON si sospetti un trauma.
 
     
  Le protesi dentarie non devono essere rimosse subito, in quanto rappresentano un sostegno per le guance e le labbra, che facilita la respirazione artificiale. Inoltre la mano posta sul mento le mantiene in sede.  
 Vanno rimosse solo nel caso in cui si siano  spostate o interferiscano con le manovre di rianimazione.
 
 
 

  In alternativa, è possibile praticare  la triplice manovra di pervietà delle vie aeree,  che comprende la sub-lussazione della mandibola e  l'apertura  della bocca, oltre all'estensione del capo.  
  Questa manovra, tecnicamente difficile,  è indicata per soccorritori esperti, ma è consigliata quando si devono aprire le vie aeree in un soggetto con sospetto trauma cervicale, in quanto può essere eseguita anche senza estendere il collo.  
     
                 
     
  • Il soccorritore si posiziona dietro al capo  del paziente, nel caso in cui il respiro spontaneo  sia conservato.
  • Le dita delle due mani (dall'indice all'anulare o al mignolo) spingono verso l'alto l'angolo della mandibola, di fronte al lobo dell'orecchio, in modo da portare l'arcata dentaria inferiore davanti alla superiore.[/FONT]
   
  • Contemporaneamente i pollici spingono in  avanti il corpo della mandibola all'altezza dei denti anteriori,  aprendo la bocca.
  • I gomiti devono appoggiare sul piano rigido.
  • I polsi devono compiere un lieve movimento di rotazione all'indietro.[/FONT]
 
   La manovra risulta dolorosa e questo è  utile per saggiare la reattività del paziente.  


     

           
           La stessa manovra si effettua stando a lato del paziente, quando si deve eseguire la  respirazione bocca-bocca.    
 


       Il materiale estraneo visibile può  essere asportato mediante:  
 
           
     APERTURA  DELLA  BOCCA,  con la tecnica a dita incrociate, se la mandibola  è parzialmente rilasciata;  
 
 
           
       APERTURA  DELLA  BOCCA,  con il dito dietro i denti, se è presente tono muscolare;  
 
 
 
           
       RIMOZIONE con le dita indice e medio coperte da un panno, se si tratta di liquidi, o utilizzate come pinza o uncino, se si tratta di solidi.  
 
 
 
ATTENZIONE  AL  MORSO !!!
 
 E' importante ricordare di:  
 
  • NON ruotare  lateralmente  e  NON flettere  il  collo[/FONT];  [/FONT]
    • NON  mettere  un  cuscino  sotto  la   testa[/FONT][/B].  [/B][/FONT]

     
     
     
    B = Respirazione
     


     A questo punto si deve valutare se il soggetto  respira.  
      Con la tecnica GUARDO, ASCOLTO, SENTO:  
    • Si guarda il torace, per verificare la presenza dei movimenti  respiratori;  
    • Si ascolta il rumore dell'aria che esce dalla bocca, avvicinando il proprio orecchio al volto;  
    • Si sente il flusso dell'aria che esce dalla bocca o dal naso avvicinando la propria guancia al volto.
       Durante questi controlli per la valutazione del Respiro si mantiene la posizione di pervietà  delle vie aeree secondo le tecniche precedentemente descritte.
      [/FONT]  [/FONT]
    La sequenza deve essere conclusa in 3-5-secondi.  
     
     

      Se il soggetto respira,  una volta completata la valutazione verificando la presenza del  polso carotideo, si deve far assumere la    posizione laterale  di  sicurezza (per pazienti che NON hanno subito traumi).  
      Questa posizione permette la fuoriuscita dalla bocca delle secrezioni, del sangue e del vomito eventualmente presenti e previene l'inondamento delle vie aeree.
     
     

       
    Posizione laterale di sicurezza  

     Questa posizione è indicata per i pazienti in coma con respiro spontaneo conservato, che NON hanno subito traumi  
     
               
       1. flettere la gamba corrispondente al lato in cui si dispone   il soccorritore;      
     
     
               
       2. mettere la mano dello stesso lato sotto al gluteo;      
     
     
               
       3. ruotare lentamente il paziente sul fianco con il movimento contemporaneo del capo, delle spalle, del bacino;    
     
     
               
       4. estendere il capo all'indietro per assicurare la posizione di pervietà delle vie aeree, tenendo il viso rivolto verso il basso;
     5. mettere la mano del braccio rimasto in alto sotto la guancia del paziente in modo da mantenere l'estensione del capo ed evitare che il paziente rotoli sul viso. Il braccio declive posto dietro la schiena evita che il paziente ricada sul dorso.
    6. proseguire il controllo della vittima fino all'arrivo dei soccorritori.    

     
     Nel dubbio che la vittima abbia subito un trauma e sia dunque possibile una lesione della colonna vertebrale, è preferibile NON spostarla, a meno che si trovi in una  situazione di pericolo imminente (incendio, esplosione, crollo,  ecc.).
    In tal caso occorre mantenere allineati il capo, il collo, le spalle e il bacino durante tutte le fasi dello spostamento per evitare gravi e irreversibili lesioni della colonna vertebrale.
     
     

      Se  il  soggetto  NON  respira, bisogna iniziare subito la respirazione artificiale. La posizione indicata per effettuare le manovre di rianimazione è la posizione supina allineata. La posizione prona impedisce l'effettuazione delle manovre di rianimazione (respirazione artificiale e massaggio cardiaco esterno)
     
     

       
    Posizione supina allineata
     
               
       
    • Tenere capo, collo e torace  allineati (in asse).
    • Tutte le volte che si sospetta un trauma: aprire la bocca alla vittima sollevandogli il mento;
    • Se il paziente NON ha subito un trauma: porre una mano sulla fronte e premere all'indietro per estendere il capo esercitando una trazione del mento;
    • NON flettere o ruotare il capo.[/FONT]
     
             MODALITA'  DI  VENTILAZIONE  
     Queste tecniche si basano sul principio che, in assenza di altri mezzi, l'aria espirata dal soccorritore contiene una percentuale di ossigeno sufficiente per le esigenze della vittima.

     
                 
         Bocca-bocca  
         
                 
        Bocca-naso
       La respirazione  bocca-bocca  e  bocca-naso rappresentano il modo più  semplice e veloce per ventilare la vittima.    
     
             
        Bocca-mezzo ausiliario: maschera tascabile  
     La diffusione di ausili come le maschere facciali tascabili (Pocket Mask Laerdal) rende la tecnica della respirazione artificiale più sicura, in quanto non si viene direttamente a contatto con le vie aeree della vittima, contenenti secrezioni e sangue, nè con l'aria espirata dal paziente, che fuoriesce da una apposita valvola.
     
     
     
       
             
     Posizionare la maschera  
     
       
               
      Fissare la maschera  
       
             
       Iniziare la respirazione  
     TECNICA  BOCCA-BOCCA:    
     
               
       
    • Posizione   a  lato  del  paziente
    • Iperestendere  il capo e sollevare il mento (NON iperestendere se sospetti un trauma)
    • Occludere   il  naso  con  una  mano (in  alternativa  con  la  guancia)
    • Inspirare   profondamente, per erogare un volume  di 0,8 - 1 litro
    • Fare aderire  bene le proprie labbra intorno alla bocca della vittima
    • Iniziare   con  2  insufflazioni
    • Insufflare   lentamente  per  evitare  il rigonfiamento dello stomaco
    • Controllare   l'espansione  del  torace
    • Assicurare  che l'espirazione avvenga liberamente
    • Se il paziente è anche in Arresto Cardiaco alternare con Massaggio Cardiaco Esterno  5:1  o  15:2
       
     
     La TECNICA BOCCA-NASO è utile quando è impossibile ventilare la vittima attraverso la bocca a causa di chiusura serrata, presenza di lesioni o mancanza di tenuta (soggetti senza denti):  
     
             
         
    • Posizione a lato  del paziente
    • Iperestendere il capo  e sollevare il mento (NON iperestendere se sospetti un trauma)
    • Porre  la mano sotto il mento e chiudere la bocca
    •  Inspirare profondamente per erogare un volume di 0,8 - 1 litro
    • Circondare  il naso della vittima con la bocca, evitando di stringere
    • Iniziare   con  2  insufflazioni
    • Insufflare  lentamente  per  evitare  il rigonfiamento dello stomaco
    • Controllare   l'espansione  del  torace
    • Assicurare  la espirazione libera, aprendo la bocca del paziente
    •  Se il paziente è in anche Arresto Cardiaco alternare con Massaggio Cardiaco Esterno 5:1 o 15:2
     
     Se i tentativi di praticare la respirazione  artificiale non hanno successo,  occorre rivedere il posizionamento del capo e verificare la pervietà  delle vie aeree.  
      Se anche l'ulteriore tentativo fallisce,  bisogna pensare alla ostruzione da possibile presenza  di un corpo estraneo e procedere con l'esecuzione delle manovre  specifiche.  
      Questa evenienza è assai più frequente di quanto si immagini e dovrebbe essere sempre presa in considerazione quando un soggetto apparentemente sano cessa improvvisamente di respirare, diventa cianotico e cade a terra privo di coscienza.  
      Le cause più comuni sono rappresentate dalla ingestione di piccoli oggetti (biglie, palline, monete, ecc.) nei bambini, di bocconi non masticati (carne) o altro cibo (noccioline, caramelle, chewing gum, ecc.) nei soggetti di ogni età, anche in particolari circostanze (gioco, movimento, risata, eccessivo consumo di alcool, ecc.).  
      Nel caso in cui l'ostruzione sia parziale,  il soggetto continua a respirare, emette dei sibili, tossisce  violentemente.  
      Nel caso in cui l'ostruzione sia completa, la vittima cessa di respirare, si porta le mani alla gola, diventa rapidamente cianotico e cade a terra privo di coscienza. Questa evenienza viene spesso confusa con un attacco cardiaco, un ictus cerebrale, una crisi convulsiva.  
      E' importante imparare a riconoscere il gesto di portare le mani alla gola, noto come "segnale universale di ostruzione delle vie aeree".  
      Fin tanto che la vittima respira e tossisce efficacemente, il soccorritore deve sorvegliare ed interferire il meno possibile.  
      Quando la respirazione e la tosse diventano insufficienti o in caso di ostruzione completa, occorre intervenire rapidamente con la compressione addominale, nota come   manovra di Heimlich.  
             
         
     
    • Creare una spinta del  diaframma verso l'alto, forzando l'aria ad uscire dai polmoni  con una sorta di "tosse artificiale".
    • Fino a quando la vittima è in piedi o seduta, il soccorritore deve porsi dietro, fare il pugno con una mano (con il pollice all'interno) e porlo contro l'addome sopra l'ombelico.
    • Con l'altra mano premere violentemente verso l'alto, ritmicamente e ripetutamente, fino a quando il paziente riprende a tossire e a respirare con efficacia o espelle il corpo estraneo.
     
       Se la vittima diventa incosciente  
     
         
     
    • Porre la vittima a terra in posizione supina.
    • Porsi a cavalcioni delle cosce della vittima.
    • Appoggiare il palmo di una mano sull'addome  sopra l'ombelico.
    • Sovrapporre l'altra mano e premere violentemente verso l'alto.  
     
     Può essere necessario ripetere la manovra molte volte, poi riposizionare il capo della vittima, tentare lo svuotamento manuale della bocca, riprovare la respirazione artificiale; se questa non è efficace, occorre riprendere le compressioni e ripetere la sequenza fino all'arrivo dei soccorritori.  
      La manovra di Heimlich non è priva  di rischi (rottura di visceri addominali e toracici), poichè  la forza applicata è notevole.  
     
             
     Nei bambini è consigliata,  in sostituzione della compressione addominale, la percussione  toracica posteriore.  
     
       Nei soggetti obesi e nelle donne gravide  la compressione addominale è sostituita dalla compressione  sternale, sia a paziente in piedi che supino.  
     
     
     


    C = Circolazione
     


     Una volta liberate le vie aeree ed iniziata  la respirazione artificiale con due insufflazioni, occorre verificare  la presenza del polso carotideo.  
     
           
     
    • Mantenere il collo esteso con la mano sulla  fronte.  
      • Localizzare la laringe e far scivolare indice e medio lateralmente, fino a localizzare, tra la laringe e i muscoli del collo, la pulsazione dell'arteria.
        • Non premere troppo per evitare di farla scomparire.
        • [/FONT][/FONT][/FONT]
     La presenza del polso carotideo deve essere  ricercata per 10 secondi.  
      La carotide è l'arteria più  facilmente accessibile in ogni individuo, poichè il collo è quasi sempre scoperto; è di fondamentale importanza, in quanto assicura l'apporto di ossigeno al cervello; può essere reperita anche quando la pulsazione delle altre arterie è scomparsa.  
     
    TR>                                                          
    SITUAZIONEAZIONE
    Se paziente NON cosciente, respiro presente, polso presente, NON trauma far assumere  la posizione laterale di sicurezza
    Se paziente cosciente, respiro presente, polso presente
    • Non lasciare mai sola la vittima fino all'arrivo dei soccorsi;
    • continuare ad osservare e controllare la vittima: le sue condizioni potrebbero modificarsi;
    • mantenere la calma[/FONT]
    Se respiro  assente e  polso  presente effettuare la respirazione artificiale
    Se respiro presente e polso assente effettuare il Massaggio Cardiaco Esterno (MCE)
    Se respiro  assente e  polso  assente effettuare la respirazione artificiale e il Massaggio Cardiaco Esterno (MCE)  
     
     La tecnica del Massaggio Cardiaco Esterno consiste nella compressione ritmica dello sterno, che determina una compressione diretta del cuore tra due superfici rigide, rappresentate da sterno e vertebre, e un aumento della pressione all'interno del torace.
     
     

     

     
     Attraverso questi due meccanismi si realizza una circolazione del sangue, che, se associata alla respirazione artificiale, provvede a fornire al cervello l'ossigeno necessario e a garantirne la sopravvivenza.  
      In caso di arresto cardiaco la respirazione artificiale e il Massaggio Cardiaco Esterno devono perciò essere sempre abbinati, poichè non ha senso far circolare un sangue non ossigenato, nè ossigenare un sangue che non circola.
     
     
     

      TECNICA DEL MASSAGGIO CARDIACO:    
               
                 
       
    • Porre  il paziente su di una superficie rigida in posizione supina
    • Inginocchiarsi  a  lato del  paziente, che spesso si trova a terra
    • Individuare   la  metà  inferiore  dello sterno
     
             
         
     
     
             
     
    • Appoggiare  l'estremità del palmo della mano sullo sterno, sollevando  dita  e  palmo, per non comprimere le coste
    • Sovrapporre  l'altra mano, a dita tese o incrociate
    •  Effettuare le compressioni a braccia tese (gomiti rigidi) e spalle perpendicolari sullo sterno, in modo da esercitare la massima forza possibile per un tempo sufficientemente lungo con tutto il peso del tronco
    •  Comprimere lo sterno di 4-5 cm (la forza impiegata varia a seconda della struttura fisica del soccorritore e della vittima, dal bambino all'anziano) con un movimento intenso e rapido (meno di un secondo complessivamente)
    •  Rilasciare  la compressione,  senza   spostare   e  sollevare  le  mani,  per permettere al torace di ritornare alla posizione di partenza  sfruttandone l'elasticità
    • Il rapporto  compressione-rilasciamento deve essere di  1:1
    • La frequenza  di compressione deve essere 80-100 min.  
       In questo modo si fa arrivare il sangue al cervello e al cuore con una pressione di 60-80 mmHg, che può garantire la sopravvivenza del paziente.
       
     


     
       Se il soccorritore è da solo il Massaggio Cardiaco deve essere alternato  alla respirazione artificiale nel rapporto  15:2
     
     
     
       
      Se i soccorritori sono due il Massaggio Cardiaco deve essere alternato  alla respirazione artificiale nel rapporto  5:1
       15).
     
     
     

     
     Dopo 4 cicli di compressioni/respirazioni  15:2 o dopo 10 cicli 5:1, cioè  all'incirca dopo 1 minuto di rianimazione, il soccorritore deve  controllare il polso carotideo:  

     

                                             
    SITUAZIONEAZIONE
    se il   polso è assente  continuare la rianimazione
    se il  polso è presente controllare il respiro
    se il respiro è assentecontinuare la respirazione artificiale,  controllando periodicamente il polso
    se il respiro è presente controllare attentamente il paziente, eventualmente posizione laterale di sicurezza (NON sospetto di trauma e paziente NON cosciente)  
     
     La rianimazione cardio-respiratoria non deve mai essere interrotta prima dell'arrivo di un'equipe di rianimazione, salvo che per esaurimento fisico del soccorritore.  
      Comunque, dopo 30 minuti di rianimazione corretta senza ripresa del polso si instaurano danni irreversibili al cervello, che rendono inutile ogni ulteriore tentativo.
     Il problema maggiore per un profano è rappresentato dalla certezza  della  diagnosi  di  morte.

     Può ancora essere utile ricordare
     
    la tecnica di estrazione manuale della vittima mantenendo in asse la colonna vertebrale, quando sia necessario allontanarla rapidamente per la presenza di un pericolo imminente, rappresentato da incendio, esplosione, crollo, ecc.

    la posizione anti-shock da utilizzare durante le manovre di rianimazione cardio-respiratoria, per far affluire una maggiore quantità di sangue verso il cuore e il cervello .
Ragazzi, ricordate che la prima cosa da fare è allertare il 118!!! Pochi minuti di ritardo possono fare la differenza tra la vira e la morte.
Si ringrazia Lion per l'importante guida da lui inviata!


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PRIMO SOCCORSO (manovre d'emergenza)
« il: 16 Dicembre 2007, 17:46 »